“Inarrestabile”, “letale”, “indistruttibile”: lo scoppio del conflitto in Ucraina ha generato una piccola ossessione mediatica per un mezzo dell’arsenale russo, il BMPT-72 “Terminator”. Siamo davvero davanti ad una super-arma, asso nella manica di Putin?
L’attenzione della stampa per questo veicolo dal fortunato soprannome ha origine già nelle settimane precedenti l’invasione russa1; il debutto nel teatro ucraino difficilmente poteva, quindi, passare inosservato. Schierati a partire dalla seconda metà di maggio nei pressi di Severodonetsk2, città duramente contesa del Donbass, i Terminator sono mezzi decisamente rari nell’Esercito Russo, acquisiti in numero irrisorio, quanto basta per essere sfoggiati nelle annuali parate del Giorno della Vittoria.
I “moderni e micidiali Terminator3” devono la loro fama ad una configurazione poco ortodossa, che vede unire lo chassis di un carro armato tradizionale all’armamento tipico di un mezzo da combattimento per la fanteria; nella fattispecie, è l’onnipresente carro T-72 a cedere la torretta originale in favore di una installazione comprendente due cannoncini automatici, una mitragliatrice coassiale e lanciatori per missili anticarro. L’armamento ricorda quello del BMP-2, il diffusissimo mezzo di epoca sovietica e ancor oggi colonna portante della fanteria meccanizzata russa, seppure in una veste potenziata: i cannoni da 30mm passano a due, il missile è il più moderno Ataka, la suite di sensori e il controllo di tiro sono certamente più efficaci.
L’idea dietro a questa configurazione è, apparentemente, quella di creare un mezzo particolarmente adatto al combattimento urbano ed in grado di duellare con squadre anticarro. Ma se i cannoncini ad ampio alzo risultano utili nel bersagliare i piani alti degli edifici, il Terminator – rispetto ad un carro convenzionale – perde una capacità preziosissima proprio in ambito urbano, quella di creare con facilità brecce negli edifici in cemento armato grazie all’armamento di grosso calibro. L’assenza di un’arma analoga al 125mm di un T-72, od al 100mm di un BMP-3, rischia di rendere difficoltosa la neutralizzazione di fanteria asserragliata dentro edifici; in tal senso, la capacità dei missili Ataka di montare testate termobariche non fornisce una soluzione soddisfacente, considerata la scarsità di munizioni pronte all’uso.
Anche la capacità del Terminator di fungere da mezzo antiaereo, in grado di affrontare elicotteri od addirittura jet a bassa quota4, è a dir poco esagerata. Considerare particolarmente adatto a tale impiego l’armamento del BMPT, due cannoncini da 30mm privi di qualsivoglia guida radar o controllo di fuoco elettro-ottico, equivale ad elevare a ruolo di mezzo antiaereo un qualsiasi mezzo da combattimento per la fanteria, i quali – nei fatti – possono per lo più reagire ad attacchi aerei ravvicinati sperando in un colpo fortunato. Anche l’autodifesa contro elicotteri d’attacco fortuitamente individuati è compito reso arduo dalla superiore gittata dei missili anticarro eliportati rispetto ai 30mm del mezzo. Per quanto riguarda la crescente minaccia dei droni, se l’armamento del Terminator può potenzialmente colpire tali lenti bersagli a bassa quota, individuarli rimane un grosso ostacolo.
Se le capacità offensive del Terminator non appaiono così eccezionali, che il mezzo venga definito “inarrestabile5” lascia diversi dubbi, considerando che, a livello di protezione, il veicolo in questione ha capacità largamente analoghe al principale carro russo, il T-72B3 spesso bistrattato perchè troppo vulnerabile. Il Terminator dispone del medesimo scafo di un T-72, la cui corazza composita è in grado di resistere frontalmente alla gran parte delle diffusissime armi anticarro a singola testata (LAW, vari RPG, vecchi ATGM) – ma vulnerabile ad armi più moderne in dotazione all’Esercito Ucraino, come i missili Stugna-P od i Panzerfaust-3.
Ad onor del vero, per quanto riguarda la suite di corazze reattive – livello di protezione aggiuntivo installato sulla gran parte dei tank di entrambi gli schieramenti – i Terminator fotografati in Ucraina sembrano montare le più moderne corazze reattive “Relikt”, rispetto alle “Kontakt-5” ancora standard su gran parte del parco mezzi russo. Nella pratica, ciò significa una protezione più efficace nei confronti di penetratori cinetici avanzati – di cui in ogni caso i carri ucraini non dispongono – ed una parziale capacità di resistere all’impatto di testate tandem, ma solamente nell’arco frontale del mezzo.6 Più preziosa è sicuramente l’estensione, nel Terminator, della protezione reattiva ai fianchi del veicolo, in grado di neutralizzare molte armi anticarro leggere anche in questi punti tradizionalmente vulnerabili, ma non sufficiente contro le testate più potenti.
Rimangono, tuttavia, dei veri e propri talloni d’Achille. Analogamente ad ogni altro carro russo, grande è infatti la vulnerabilità nei confronti di armi top-attack quali Javelin e NLAW, disponibili oramai in buon numero nelle file ucraine; peggio, la nuova torretta a controllo remoto è facilmente penetrabile da qualsiasi arma anticarro, rendendo fin troppo facile rendere inoffensivo il temibile Terminator – di contro, nei carri convenzionali la torretta è la parte meglio protetta del mezzo.
Lungi dall’essere la “super-arma” agognata da tanti giornalisti7, il Terminator – oggetto di critiche in Russia stessa8 – non sembra rappresentare una reale alternativa ad un MBT9. Una strada più promettente, ma differente per concezione, potrebbe essere quella intrapresa da Israele con i mezzi Achzarit e Namer, e già esplorata dai sovietici con il BTR-T: un mezzo che, riutilizzando scafi di carri non più in prima linea, offra la duttilità di cannoncini automatici, la protezione di un MBT e la capacità di trasportare una squadra di fanteria al proprio interno – possibilmente con l’integrazione di un APS10, unica difesa attualmente efficace contro le sempre più diffuse armi anticarro top-attack. Una conclusione che può già essere tratta dal conflitto Russo-Ucraino è proprio come i tradizionali mezzi da trasporto e combattimento per la fanteria siano terribilmente vulnerabili sul campo di battaglia moderno.
Fonti
1 https://it.insideover.com/difesa/i-nuovi-bmpt-72-terminator-arrivano-al-confine-con-lucraina.html e https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/crisi-ucraina-e-il-terminator-l-arma-segreta-di-putin-in-caso-di-guerra_46327373-202202k.shtml
2 https://www.corriere.it/esteri/22_maggio_23/terminator-schierato-super-carro-armato-inarrestabile-e2bf38d4-da14-11ec-9a18-b6cbe92a1c56.shtml e https://www.agi.it/estero/news/2022-05-22/quadrante-mosca-schiera-terminator-severodonetsk-16824477/
4 https://www.lastampa.it/esteri/2022/05/20/video/avvistati_tank_bmpt72_terminator2_russi_nel_donbass_il_nuovo_carro_armato_capace_di_annientare_anche_minacce_aeree-4049323/ e https://www.ilmessaggero.it/mondo/carri_armati_terminator_russia_putin_donbass_ucraina_guerra_cosa_sono-6699876.html?refresh_ce
6 relativamente alle corazze reattive “Relikt”, vedi http://btvt.narod.ru/1/armor_72_80_84/armor_72_80_84.htm
7 https://www.ilgiornale.it/news/mondo/super-arma-dello-zar-aiutare-i-russi-donbass-2035893.html
8 https://eadaily.com/ru/news/2018/04/30/kto-i-zachem-kritikuet-novye-rossiyskie-bmpt-mnenie e https://www.gazeta.ru/army/2018/05/30/11776345.shtml
9 Main Battle Tank, termine anglosassone indicante i carri armati adottato a partire dalla Guerra Fredda, con il superamento della distinzione originale tra carri leggeri, medi e pesanti.
10 Active Protection System, sistemi in grado di individuare un missile diretto contro il carro e abbatterlo prima dell’impatto, impiegati per la prima volta dai sovietici in Afghanistan e attualmente in corso d’adozione in molti eserciti.